Chi fermerà la musica?

Brutte notizie dal fronte social e musica!
Brutte notizie dal fronte social e musica! La musica tutelata dalla Società Italiana degli Autori ed Editori non potrà più essere usata nei contenuti - post, reel e storie - su Facebook e Instagram. I contenuti su Facebook che includono un brano tutelato da SIAE verranno bloccati (e si potranno ricaricare senza musica o con un altro brano in un secondo momento), mentre i post su Instagram silenziati (a meno che l'utente non decida di sostituire l'audio selezionando una traccia ancora disponibile sul catalogo di Meta). La principale società che gestisce il diritto d'autore delle opere musicali in Italia (SIAE) e META, non hanno infatti trovato un'intesa economica per rinnovare l'accordo di licenza scaduto il 1° gennaio 2023.
‘Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae. La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità e per questo motivo da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae nella nostra libreria musicale. Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti’. Si legge in una nota di un portavoce di META.
Meta ha infatti rinnovato gli accordi di licenza con i partner in diversi altri paesi, tra cui Spagna, Francia, Germania, Svezia, Regno Unito e Turchia. A quanto pare essa avrebbe proposto lo stesso modello di compenso e condizioni a SIAE, ma quest’ultima voleva discutere su basi completamente diverse. Su Instagram e Facebook potranno continuare ad essere presenti musiche tutelate da altre società, come Soundreef, ma si tratta di una percentuale molto inferiore di contenuti.
Se le due società non dovessero decidere di tornare a sedersi al tavolo per discuterne in altri termini, la novità avrà un impatto non indifferente - anche se parliamo solo di musica italiana - sia sulle attività di utenti, creator e influencer, che usano la musica per rendere più gradevoli e performanti i contenuti, sia sulla competitività dei social network di Meta (ad esempio TIK TOK con i suoi trend).
Durissime le parole di Mogol, presidente onorario della SIAE: «Queste piattaforme digitali guadagnano miliardi e sono restii a pagare qualcosa agli autori, che vivono di diritti. È una battaglia giusta quella che facciamo a tutela degli artisti, è una battaglia sacra. Il copyright è stato approvato alla Camera e al Senato ed è fermo da 7-8 mesi ai decreti attuativi, è tutto fermo e non riusciamo a capire perché, se non si sblocca è una battaglia che abbiamo perso».
Vedremo chi la vincerà, per adesso la palla è nelle mani di Meta; La Siae infatti pare ferma sulle sue posizioni: ‘Non accetteremo imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana’.
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